Murales

“Mi è sempre più chiaro che l’arte non è un’attività elitaria riservata all’apprezzamento di pochi: l’arte è per tutti e questo è il fine a cui voglio lavorare” Keith Haring

Il maestro della graffiti art aveva indicato la via, l’arte deve coinvolgere tutti veicolando emozioni ma anche nozioni formative. Con questo obiettivo la scuola si è aperta al mondo della street art concedendo le proprie pareti interne alle fervide menti creative dei propri ragazzi.

Dal 2016, ogni anno gruppi eterogenei di alunni vengono guidati dalla Prof.ssa Kusturin e dal prof.Savio nella progettazione e nella realizzazione di murales di grandi dimensioni. Così facendo si intende anche infondere negli alunni il rispetto degli spazi e del lavoro altrui perché la scuola è di tutti.

2016-17: I ragazzi dell’Alberti hanno progettato e realizzato un immenso murale di 12m per 3m di altezza. 36mq di superficie che gli allievi hanno affrontato con l’entusiasmo dei grandi avvenimenti a partire dalle prime fasi di preparazione della parete con lo stuccaggio e la verniciatura a bianco fino alla realizzazione dei disegni e alla cura dei dettagli finali. L’entusiasmo e la necessità di finire il lavoro entro la fine dell’anno scolastico, hanno portato a prolungare le sedute di lavoro anche in alcuni pomeriggi aprendo la partecipazione ai più volenterosi.

Le numerose idee sono convogliate in un murale che unisce la conoscenza del quartiere dove risiede la scuola con la sua storia e il suo futuro fatto di cultura e speranza: un nastro rosso unisce il passato ferroviario e industriale del quartiere con il futuro legato allo sviluppo della cultura che fa volare le idee.

2017-18: I ragazzi dell’Alberti hanno progettato e realizzato un grande murale che fronteggia quello dell’anno precedente svoltando anche sul passaggio che fronteggia il laboratorio di informatica principale della scuola. Il progetto, questa volta, ha riguardato un argomento formativo legato alla geometria e all’informatica. Il nastro rosso prende origine da un prisma di cristallo da cui partono nastri dei colori dell’arcobaleno che terminano con le figure geometriche di base di cui si ricordano le formule del perimetro e dell’area. Il nastro rosso, prosegue scavalcando la porta dell’archivio, attraversa i sogni di un alunno assonnato, il teorema di Pitagora e lo schema di Eulero Venn, spiegati dalla versione cartoon di Leon Battista Alberti, per terminare la sua corsa contro il box dell’idrante trasformato in un grande microchip.

Alla fine tutti i ragazzi che vi hanno partecipato hanno acquisito numerose competenze artistiche ma anche e soprattutto la capacità di lavorare in gruppo sapendo che il proprio lavoro è solo una piccola parte di qualcosa di più grande.